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QUELL’ACRE ODORE DI AGLIO

REM – 1998

Oltre Eboli c’è un più profondo Sud, sconosciuto e laborioso, qui descritto attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia dell’Aspromonte. E’ la saga degli umili, in cento anni di un cammino verso l’italia, dell’impresa dei Mille alla devastante alluvione del 1951.
Cento anni che attraversano un piccolo angolo di mondo: un paese osserva e interpreta l’eco di vicende lontane dentro cui spesso non si riconosce ma che ugualmente muteranno nel corso della sua vita.
Una grande forza morale, la disperazione e il rifiuto dell’emerginazione stanno all’origine del tentativo di percorrere il proprio tempo.
Sullo sfondo di un Aspromonte misterioso e impenetrabile, che cova, avvolge e segna i caratteri degli uomini, la storia di una famiglia si dispiega dentro la storia d’Italia, ma senza farne davvero parte appieno, e tinge di unicità quei frustoli di vita quotidiana di cui il tempo non serba ricordo.
Una varipinta folla paesana accompagna, come un coro greco, nella sorprendente esplorazione di un mondo che poteva essere piccolo, e che invece giganteggia sotto sapienti pennellate capaci di commuovere nel profondo.
Romanzo vero e di grande forza narrativa, diventa metafora, anzi tante metafore che si intrecciano e si alternano senza mai sostituirsi l’una all’altra.

  • 3° classif. Premio Firenze 1999
  • Premio selezione Feudo di Maida 1999

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