IL SOLE 24 ORE – 2002
Il cadavere di una donna sfigurata viene trovato in un fosso di campagna. Si pensa a Teresa, bella e giovane vedova imparentata con i Rosato, famiglia della ‘drangheta calabrese che mal sopporta la sua reputazione di donna di facili costumi. Ma altre morti a catena dissipano l’ipotesi di un delitto di lupara bianca – “L’onore, di questi tempi…” – e, se tutto sembra incastrare un professore depresso con precedenti penali per insidie sessuali, presto si svelano gli scenari della nuova mafia imprenditrice, furba, con i soldi e le amicizie.
Sarà l’avvocato De Rupe a ripercorrere la grande storia di corruzione che vede coinvolti notabili, assessori e finanche il sindaco del paese, nell’ambito della vicenda di costruzione di un villaggio sulla costa dove sovrintendenze, protezione delle coste, commissione edilizia e ambientalisti sono stati messi a tacere con eccessiva facilità. “Figlio della sua terra” e abbastanza saggioper non fare uso di ciò che ha scoperto, De Rupe si trova, suo malgrado, coinvolto fino allo scontro a fuoco.
La sua confessione, resa senza riserve al magistrato antimafia, scatenerà una sequela di arresti, ma di breve durata. Seguirà l’oblio e Gino De Rupe, in compenso, si sarà guadagnato il rispetto di uomo d’onore per esseresi saputo difendere. La spirale di violenza, però, non è chiusa, e l’onore richiede ancora vendetta…
“Qua non si progredisce ma, anzi, si va avanti come il cordaio”.
Il passo del cordaio, che intreccia le corde facendo passi a ritroso, è l’efficace metafora di un mondo sofocato tra parassitismo e modernità, descritto con ritmo incalzante in una scrittura colorita di espressioni locali.
- Opera vincitrice della VII edizione del Premio Il Pungitopo
- Premio selezione Feudo di Maida 2002